In questi tempi bui, la Vita sembra chiederci di scegliere tra paura e
amore. Vogliamo continuare ad autodistruggerci, a proteggere le nostre
piccole nicchie di privilegi e identità, o vedere che l’altro è noi
stessi, che non esiste separazione, che la morte non è qualcosa che ci
tocca, se non in quanto corpi? In realtà non abbiamo nessuna scelta…
E’ L’Amore che si dimentica di sè e manifesta un mondo in cui regna
l’ignoranza, il senso di separazione, la paura.
Oppure è sempre
l’Amore che si ricorda di Sè e allora si accorge che tutto il tempo,
anche quando ci si credeva nell’abisso, stavamo percorrendo la strada
verso casa.
Il Sogno della
Vita non accade per qualcuno, accade e basta, ed è un continuo
incessante tornare a casa, in miliardi di modi diversi, tante sono le
forme attraverso cui questo stesso Amore può riconoscersi.
La “tua”
vita così com’è, nei suoi drammi e disperazioni è il tuo particolare
modo di tornare a casa. In questo senso è perfetta. Se è possibile fare
un passo indietro e cogliere questo costante invito che la Vita stessa
ci propone ci accorgiamo che questo è uno spettacolo meraviglioso.
Quando non lo lasciamo fluire e ci attacchiamo ad un pezzo di esso, la
sofferenza stessa che quell’attaccarsi produce è il modo attraverso cui
il lasciare andare avverrà. E quando quell’aggrapparsi diventa doloroso
le mani si aprono di nuovo e lì possiamo percepire la bellezza della
Vita stessa, la sua intrinseca perfezione che non conosce opposti.
Come forme siamo danzati dalla Vita: saper apprezzare la particolare
danza che si esprime attraverso ognuno di questi corpi è un autentico
saper vivere, che non chiede cambiamenti ma solo un semplice
riconoscimento, ovvero CHI o COSA la vive. TU, che sei la Presenza di
questo istante, sei anche la risposta a questa domanda. Non cercarla
dunque nella mente, come se fosse una teoria, o una parola. La risposta è
già presente ed è ciò che adesso guarda attraverso i tuoi occhi queste
stesse parole.
Shakti Caterina Maggi